Muoversi 2 2023
15

PIANI DI MITIGAZIONE E ADATTAMENTO: UN NUOVO SISTEMA DI VALUTAZIONE

PIANI DI MITIGAZIONE E ADATTAMENTO: UN NUOVO SISTEMA DI VALUTAZIONE

di Filomena Pietrapertosa e Monica Salvia

Filomena Pietrapertosa Monica Salvia

Ricercatrici CNR dell’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale

Il 20 marzo scorso gli studiosi che fanno parte del Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) hanno presentato un Rapporto di sintesi con le conclusioni del sesto ciclo di valutazione scientifica sul cambiamento climatico che contiene un forte invito ai policy makers a fare di più per evitare perdite irreversibili in termini di ecosistemi e popolazioni.

Il 2023 è un anno importante per il pianeta, in quanto è l’anno della prima revisione degli obiettivi stabiliti nell’Accordo di Parigi, il cosiddetto “Global Stocktake”, cioè un processo mediante il quale le Nazioni sono chiamate a monitorare le azioni per il clima per valutare se sono, collettivamente, sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo dell’Accordo di Parigi. Alla COP28, che si svolgerà nel mese di dicembre a Dubai, tutti gli Stati membri dell’ONU forniranno la valutazione delle proprie politiche in tema sia di mitigazione che di adattamento.

Valutare i progressi relativi alle azioni di adattamento non è altrettanto immediato poiché l’efficacia di tali misure può manifestarsi solo dopo un certo periodo di tempo. Pertanto, ad oggi non c'è accordo sulla valutazione dello stato attuale dell'adattamento, su cosa significhi "progresso" e su come valutarlo

Tuttavia, mentre per la mitigazione la contabilizzazione delle emissioni di gas serra è basata su sistemi concordati e consolidati (inventario delle emissioni), valutare i progressi relativi alle azioni di adattamento non è altrettanto immediato poiché l’efficacia di tali misure può manifestarsi solo dopo un certo periodo di tempo. Pertanto, ad oggi non c’è accordo sulla valutazione dello stato attuale dell’adattamento, su cosa significhi “progresso” e su come valutarlo.

Il nostro recente studio, “Quality of urban climate adaptation plans over time”, pubblicato su Nature npj Urban Sustainability, intende supportare tale processo fornendo un sistema di valutazione della qualità dei piani di adattamento in grado di valutarne i progressi rispetto agli obiettivi previsti.

L’indice ADAQA (ADAptation plan Quality Assessment index) si basa su sei principi di qualità dei piani ampiamente riconosciuti dalla letteratura scientifica:

1) Stato degli impatti e dei rischi del territorio;

2) Obiettivi di adattamento;

3) Misure previste;

4) Attuazione delle misure;

5) Monitoraggio e valutazione;

6) Coinvolgimento e partecipazione.

Viene, inoltre, introdotto un aspetto relativamente nuovo nella pianificazione climatica, che consiste nel valutare la “coerenza” dei piani, ovvero l’allineamento tra impatti/rischi, obiettivi, misure, monitoraggio e partecipazione pubblica. Ad esempio, se una città identifica la propria vulnerabilità all’aumento delle ondate di calore, che mettono a rischio soprattutto gli anziani, un buon piano progetta e attua anche misure specifiche per contrastarne gli impatti concentrandosi sugli anziani, con meccanismi in grado di valutare se tale rischio si è ridotto o meno dopo l’attuazione.

Tale lavoro è partito dal censimento dei piani di adattamento adottati, tra il 2005 e il 2020, in un campione di 327 città europee omogeneamente distribuite nei 27 Paesi europei più la Gran Bretagna. La raccolta e l’analisi dei contenuti dei piani, che si è svolta tra il 2019 e il primo semestre del 2020, ha evidenziato che solo la metà delle città analizzate (167) si è dotato di un piano di adattamento, con una maggioranza di piani concentrati in Gran Bretagna, Polonia, Francia e Germania.

I risultati hanno mostrato che, in generale, la qualità dei Piani è migliorata significativamente negli ultimi 15 anni anche in termini di coerenza tra obiettivi e azioni intraprese. I piani più recenti sono generalmente più attenti ai potenziali impatti del cambiamento climatico sui gruppi vulnerabili, ma tali gruppi sono ancora raramente coinvolti nei processi di partecipazione.

In assenza di indicatori comparabili e disponibili a livello globale sull'adattamento e sui suoi risultati, l’indice ADAQA rappresenta un valido indicatore per la valutazione della qualità dei Piani sviluppati dalle città per fronteggiare gli impatti dei cambiamenti climatici

Un’altra limitazione comune a molti piani è l’assenza di strategie di monitoraggio e valutazione dell’efficacia delle misure previste per affrontare le loro esigenze specifiche.

I piani di adattamento della capitale bulgara Sofia e delle città irlandesi di Galway e Dublino sono quelli che hanno ottenuto i punteggi più alti con l’applicazione dell’indice ADAQA. In particolare, il piano di Sofia include dettagli sugli impatti e sui rischi passati, presenti e futuri, considera gli impatti climatici in diversi settori e presta particolare attenzione ai gruppi sociali vulnerabili, mentre le città irlandesi sono tenute a seguire le linee guida dettate dal governo irlandese che, ad esempio, includono una valutazione dei rischi climatici per l’area urbana.

L’Italia risulta abbastanza indietro, sia in termini di numero di Piani urbani sviluppati, sia in termini di qualità: Tra le 32 città italiane incluse nel campione, risulta che solo due città – Bologna e Ancona – avevano nella prima metà del 2020 un Piano di adattamento. Se Bologna risulta posizionata abbastanza in alto nella classifica della qualità, all’undicesimo posto, Ancona rimane a metà classifica, piazzandosi all’84° posto. Tale situazione, probabilmente, risente dell’assenza di un quadro di riferimento nazionale in grado di supportare la definizione di strategie e piani locali e regionali: occorre ricordare, infatti, che il Piano nazionale di adattamento è ancora in fase di adozione.

In assenza di indicatori comparabili e disponibili a livello globale sull’adattamento e sui suoi risultati, l’indice ADAQA rappresenta un valido indicatore per la valutazione della qualità dei Piani sviluppati dalle città per fronteggiare gli impatti dei cambiamenti climatici. Uno strumento fruibile gratuitamente online attraverso il ”Climate Change Adaptation Scoring tool”.

Tale studio è stato reso possibile grazie allo sforzo congiunto di circa 40 studiosi di tutta Europa che collaborano costantemente per valutare e monitorare lo stato della pianificazione climatica a scala locale nell’ambito della EURO-LCP Initiative, coordinata dalla professoressa Diana Reckien dell’Università di Twente (Olanda).